Teatro

Giffoni Teatro:oltre 400 persone per Dado,Cacioppo e Belardi

Giffoni Teatro:oltre 400 persone per Dado,Cacioppo e Belardi

È stato proprio l’ultimo appuntamento con la fortunata stagione di prosa a sancire la vittoria dell’edizione 2004 di Giffoni Teatro. Come già era capitato nel corso degli altri sette appuntamenti in cartellone, ieri, venerdì 27 agosto, il Giardino degli Aranci ha spalancato le braccia ad un pubblico numerosissimo, oltre 400 persone, accorse per assistere allo spettacolo dei propri beniamini: Dado, Giovanni Cacioppo (nella foto) e Gianluca Belardi. Il trio, reduce dai successi di Zelig, ha letteralmente zittito la platea giffonese, intervenuta nel corso della serata solo ed esclusivamente per lasciarsi andare a delle grasse risate. Belardi ha retto un po’ le fila dello spettacolo, vestendo i panni di conduttore, monologhista e cabarettista. Puntando l’accento su una comicità che affonda le radici nella quotidianità degli avvenimenti popolari, nel rapporto tra uomo e donna, ma soprattutto nel tentativo di esorcizzare i vezzi ed i costumi dei tempi moderni, l’artista capitolino ha registrato un vero boom di applausi, che in più di un’occasione lo hanno richiamato sul palco. La sua spontaneità e la sua spiccata attitudine al dialogo, hanno reso il suo spettacolo particolarmente coinvolgente per il pubblico, che si è riconosciuto nelle situazioni descritte. Gli spettatori si sono divertiti anche durante l’esibizione di Dado, un’escalation di risate accompagnate da musica e chitarra davvero fuori dal comune. Le sue rivisitazioni di testo, spesso imprevedibili, a tratti strabilianti, hanno colorato la serata di quel piglio comico originale che a volte manca durante uno spettacolo di cabaret. A chiudere l’esibizione è stato Giovanni Cacioppo: la sua valigia di battute, caratterizzata da un’inflessione dialettale marcata, ma ampiamente comprensibile, ha riscosso un successo già annunciato, applausi a scena aperta che hanno trattenuto l’artista sul palco per una serie di remake. Cacioppo, che gioca con il linguaggio e insieme con il quotidiano, con il distacco e l'aplomb che la sicilianità gli ha donato, è riuscito ancora una volta a trasformare le sue battute in situazioni spesso paradossali che si susseguono sotto forma di monologhi e racconti, il tutto condito da una solarità e una calma pacifica che non fanno che esaltarne l'effetto comico. Tra gag e battute cala il sipario sulla VII edizione di Giffoni Teatro, un percorso di prosa iniziato lo scorso 4 agosto e distribuitosi nel corso del mese in ben otto appuntamenti di qualità e spessore artistico, ai quali si sono aggiunti tre fuori programma di tutto rispetto. I numeri complessivi sono davvero esaltanti: circa 5000 gli spettatori dell’edizione 2004 della manifestazione picentina, laddove i picchi più alti di pubblico sono stati senza dubbio l’appuntamento con Vincenzo Salemme, Lello Arena, i Ditelo Voi e il trio di Zelig. C’è grande soddisfazione da parte di Domenica Cafaro, presidente dell’Associazione Giffoni Teatro, promotrice della rassegna teatrale: “Il cartellone di quest’anno era davvero particolare e di qualità. Giffoni non è un pubblico facile, ma esigente a giusta ragione, e partendo da questo presupposto abbiamo cercato di offrire un cartellone variegato, giusto e qualitativamente valido per qualsiasi età. A quanto pare i nostri sforzi sono stati premiati. Questa rassegna muoveva i suoi primi passi in forma dilettantistica sette anni fa – continua la Cafaro – oggi ritengo che nel pieno rispetto di tutte le altre manifestazioni, Giffoni Teatro possa inquadrarsi senza alcun dubbio tra le rassegne teatrali estive più interessanti, e il numero delle presenze ce lo conferma”. Cifre dunque esaltanti contraddistinguono il settimo compleanno di Giffoni Teatro, un’edizione tra l’altro non così particolarmente dedicata al teatro dialettale, forse la strada più breve per arrivare al pubblico. “Quest’anno – sottolinea il direttore artistico della kermesse Sergio Solli– non ho voluto ghettizzare il pubblico con un teatro di stampo prettamente napoletano. Ho cercato di offrire loro qualcosa di diverso, un rischio voluto che però ha dato i suoi buoni frutti. Tra l’altro – prosegue Solli – va detto anche che non è facile stabilire un cartellone estivo. Spesso si pensa che questi appuntamenti debbano essere un sottoprodotto del teatro o della televisione, ma non è assolutamente così”. Da cinque anni direttore artistico dell’evento, Sergio Solli confessa di avere già qualche idea per l’anno prossimo, ma per il momento si limita a ritornare sulla scena: dal 6 ottobre sarà a Roma, al Teatro dell’Orologio, con la commedia “Vietato ai migliori”.